Ho iniziato a sviluppare dei percorsi di prevenzione per la salute cognitiva della popolazione ultrasessantenne, creando a partire dal 2009, laboratori di allenamento delle abilità mentali presso molte sedi (enti, studi, associazioni ecc.) a cui ho dato il nome di “palestra per la mente”; tuttavia non avevo mai pensato prima del 2020, di trasferire queste attività in una dimensione “virtuale”, in parte perché ho sempre valorizzato la “presenza fisica” e la dimensione di “ gruppo” soprattutto in relazione a persone esposte maggiormente alla solitudine e all’isolamento, in parte perché ritenevo che la modalità tecnologica delle piattaforme e dei social, non fosse adeguata a questa fetta di popolazione.
Questo è ciò che accadeva sino a marzo 2020, quando, di fronte all’impossibilità dell’incontro e contemporaneamente alla necessità di mantenere un contatto con le persone e tra le persone over 65 nel contesto più a rischio non solo per la salute fisica ma anche per quella mentale e psichica (oltre che cognitiva), ho provato a trasferire la “palestra per la mente” usando la tecnologia del social più diffuso, ossia whatsapp.
È stata una vera sorpresa e una grande soddisfazione constatare quante risorse si mettono in campo per “mantenersi vivi”, oltre che efficienti mentalmente.
Un articolo di Repubblica racconta questa storia di un laboratorio “virtuale” e “virtuoso” ai tempi del Covid-19.
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